giovedì 7 settembre 2017

APPELLO AI GENITORI DELLA PICCOLA SOFIA ZAGO, MORTA PER SOSPETTA "MALARIA". LA CONTROVERSA TESTIMONIANZA DI PRESUNTI AMICI DI FAMIGLIA


RISPETTO PER IL DOLORE DEI GENITORI
Questa tragica vicenda che vede protagonista Sofia Zago, di 4 anni di età, bambina morta a Brescia per sospetta malaria dopo essere stata ricoverata in più strutture ospedaliere, non deve farci dimenticare che prima di tutto c'è il dolore della famiglia da rispettare, e fino a che i genitori non vorranno esprimersi o relazionarsi con il pubblico, e soprattutto con i giornali, è nostro dovere morale rispettare questa loro posizione di silenzio.

LA VERSIONE UFFICIALE
Per rispetto di chi legge, posto qui di seguito un link alla versione ufficiale della storia, e scelgo un articolo del Corriere della Sera:

http://www.corriere.it/cronache/17_settembre_06/sofia-zago-bimba-morta-malaria-l-ultima-estate-spiaggia-ricoveri-temeva-aghi-era-sempre-braccio-46f2d0e4-927c-11e7-a584-742676259d49.shtml?refresh_ce-cp

Sofia, la bimba morta di malaria: l’ultima estate tra spiaggia e ricoveri: «Temeva gli aghi, era sempre in braccio»
I ricoveri della piccola: il primo il primo il 13 agosto, per una forma diabetica. Poi in ospedale altre due volte. Dal 16 al 21 agosto a Trento e ancora il 31 per febbri alte e forte mal di gola. Dimessa con la diagnosi di laringite e terapia di antibiotici, di Giusi Fasano

UNA INQUIETANTE TESTIMONIANZA AUDIO E SCRITTA
Nondimeno, siccome questa vicenda sembra contenere retroscena di un qualcosa di inopinabile e forse censurato, mi auguro fortemente che nelle prossime settimane, i genitori della piccola Sofia Zago possano trovare il coraggio e la forza per rispondere all'appello lanciato loro da Mida Riva e dal dr. Stefano Montanari, che con il medico radiato Dario Miedico, si sono raccomandati durante una intervista andata in onda in Rete, affinché i sanitari competenti, osservino determinate procedure anatomopatologhe (congelamento dei campioni di tessuti, ed evitare l'uso di formalina) qualora il corpo della bimba venga sottoposto ad autopsia.
I quesiti ed i dubbi posti dalla conversazione avvenuta in Rete il 6 settembre 2017 fra Mida Riva (informatico di Milano), il dr. Stefano Montanari (laureato in Farmacia e specializzato nello studio delle nanopatologie), il dottor Dario Miedico (medico legale, radiato recentemente) ed il dr. Franco Trinca (biologo nutrizionista) sono legittimi, soprattutto alla luce di chi vuole capire quale verità nasconda la testimonianza audio anonima di un uomo veneto, di origine vicentina (pare, dall'accento) e della presunta moglie, la quale ha successivamente accompagnato con un post in un social network telefonico, le dichiarazioni audio del marito: si parla di reazioni febbrili a seguito di possibili vaccinazioni (sospette reazioni avverse?), manifestatesi a distanza di poche ore dalla inoculazione del vaccino. Possiamo dare credito a questa voce anonima, che rivela confidenze raccolte da presunti amici di famiglia di Marco Zago e della moglie Francesca? O si tratta di notizie infondate?

Attivo TV Dirette era in diretta.
20 ore fa
Fate arrivare questo appello ai genitori di Sofia la bimba morta per "malaria"

E' nell'interesse di tutti conoscere la verità, viste le implicazioni della vicenda a livello sanitario, in tema di prevenzione e profilassi, ed in tema reazioni avverse alla profilassi vaccinica.

L'audio dell'uomo dal dialetto vicentino che ha rilasciato sconcertanti informazioni - da appurare - riguardo alla vicenda, è ascoltabile al link audio (clicca qui), presso il seguente articolo a cura della Redazione della testata giornalistica LIBERASCELTA.EU, l'unica o fra le poche, ad essersi distinta rispetto alle altre, per dare una prospettiva più ampia della triste vicenda:

La bambina morta di "malaria" era stata vaccinata e tre giorni dopo è entrata in coma

Non si può ignorare questa testimonianza audio, anche se anonima. Né la testimonianza scritta della presunta moglie. Cosa celano veramente? Fra l'altro, dalla testimonianza audio, se veritiera, si evince che essa sarebbe precedente alla morte della piccola Sofia Zago, quando era ancora in coma.
Ecco la testimonianza scritta, sempre anonima, della presunta moglie dell'uomo veneto che ha rilasciato la testimonianza audio: essa puntualizza le informazioni già fornite; l'immagine è ricavata come snapshot da una chat di gruppo di genitori, di un noto social network telefonico, ed è doveroso divulgarla viste le possibili implicazioni che una tale verità comporterebbe se autentica:


Pertanto, visto l'accorato appello - seppur anonimo - anche io in questo momento mi associo all'invito della donna che ha spiegato l'audio del marito, e della Redazione della testata giornalistica LIBERASCELTA.EU, per non dimenticare di rispettare il tempo del dolore, quello del lutto, per una famiglia colpita al cuore da un evento che segnerà per sempre le loro vite.

Luca Scantamburlo
07 settembre 2017



AGGIORNAMENTO A SEGUITO DELL'ESAME AUTOPTICO: MORTE PER "ENCEFALITE
MALARICA", LA VERSIONE UFFICIALE
09 settembre 2017

A seguito dell'esame autoptico disposto dalla Procura della Repubblica di Trento, sul corpo della picola Sara Zago, trovo doveroso ribadire la versione ufficiale delle Autorità sanitarie, fatta propria dalla carta stampata e dai mass media: la bimba di 4 anni di età è morta a seguito di una forma di malaria molto pericolosa - una encefalopatite malarica - le cui complicanze hanno determinato l'esito fatale. La malattia è stata provocata dall'infezione del Plasmodium falciparum, un protozoo parassita che infesta soprattutto alcune regioni dell'Africa, dell'Asia e delle Americhe, e che si trasmette solo per puntura d'insetto (zanzara Anopheles) o per contatto ematico. Dunque la trasmissione umana da individuo ad individuo è molto improbabile per non dire quasi impossibile (a meno di ipotizzare uno scambio di sangue infetto).

Ma quando sarebbe avvenuto il contagio, dove e come? Si tratta di un caso di malattia tropicale autoctona, o di importazione, indiretta? Ricostruiamo gli avvenimenti.

ESORDIO DI DIABETE E RICOVERO A PORTOGRUARO E POI A TRENTO
Sofia Zago, una bambina di Trento, il 13 agosto 2017 ha un esordio di diabete mentre è in vacanza a Bibione (in Veneto, sulla costa adriatica) con la famiglia (Marco Zago e Francesca Ferro sono i genitori, e c'è anche un altro bambino, il fratello di Sofia); Sofia viene visitata e curata nell'ospedale di Portogruaro, dapprima e di Trento poi, dove rimane ricoverata dal 16 al 21 agosto 2017. L'ultimo giorno del suo ricovero - il 21 agosto - arriva una famiglia di ritorno dall'Africa (Burkina Faso), con i sintomi della malaria.

NUOVI RICOVERI: UNA FARINGITE? NO, "MALARIA"
Il 30 agosto 2017 si ha purtroppo un nuovo ricovero della piccola, all'Ospedale Santa Chiara di Trento; al pronto soccorso viene prescritta una cura con antibiotici. La bambina viene dimessa.
Il 2 settembre - qualche giorno dopo - i genitori la riportano nuovamente all'Ospedale Santa Chiara di Trento: la bambina questa volta ha la febbre molto alta, ed il quadro clinico va peggiorando di ora in ora. Infine la malaria ipotizzata dalla équipe medica di Trento; da qui la decisione del trasferimento della bambina in elisoccorso agli Spedali Civili di Brescia, dove sono specializzati nella cura delle malattie tropicali. A Brescia, infatti, gli Spedali Civili possiedono una qualificata struttura sanitaria chiamata "Struttura Semplice Dipartimentale (SSD) di Malattie Infettive ad indirizzo tropicale". La struttura è operativa dal 4 gennaio 2004, presso il Dipartimento di Medicina Specialistica.

MORTE il 4 settembre 2017
Trasferita d'urgenza allo Spedali Civili di Brescia, Sofia Zago - oramai in coma - muore il 4 settembre 2017. "L'autopsia ha confermato il referto e la diagnosi ospedaliera di morte per encefalopatite malarica", ha riferito il Procuratore capo di Trento, Marco Gallina.
Ora la parola passerà ai periti, che dovranno studiare e scrivere la relazione autoptica.


RIFLESSIONI SUI MALESSERI E LA FEBBRE DELLA BAMBINA, ACCUSATI SIN DAL PRIMO RICOVERO A PORTOGRUARO PRIMA, E TRENTO POI

Sofia Zago e la famiglia non si era recata in Paesi africani o asiatici a rischio, dove la malaria è endemica in alcune zone. Come può essersi infettata, allora? Con un ago infetto? Con una zanzara rimasta nelle borse della famiglia di ritorno dall'Africa? Cosa più importante: come mai nessun giornalista - mi pare - si sia interrogato sulle seguenti questioni cruciali:

1) che cosa ha causato in Sofia Zago l'esordio di diabete infantile a metà agosto 2017, prima dei ricovero al Santa Chiara di Trento?
2) come mai Sofia entrava ed usciva dal pronto soccorso così spesso? Che cosa ha minato la sua salute, indebolendo il sistema immunitario (causandole febbre, e sintomi infettivi nel tratto oro-faringeo?)
3) qual era lo stato di immunizzazione primaria / secondaria della bambina? La bambina aveva seguito il calendario vaccinale obbligatorio e raccomandato (in regola), oppure la sua famiglia aveva ottemperato solo all'esavalente previsto sin dal terzo mese dalla nascita (prima dose), e mancava dell'adempimento del trivalente MPR? Oppure la bambina nei suoi 4 anni di vita, fino all'estate 2017, non era in regola con il calendario vaccinale, e con nessuno dei 9 (su 10) vaccini divenuti obbligatori per la sua coorte di nascita, e vi era dunque l'esigenza di mettersi in regola?
4) il Signor "Koser" della Provincia di Trento - come è stato definito dalla voce anonima maschile che parla di vaccinazioni e reazioni febbrili a distanza di poche ore dalla somministrazione, proprio su confidenza telefonica da egli ricevuta - è veramente un amico di famiglia / conoscente della famiglia Zago, oppure è un personaggio immaginario?

Il terzo punto è fondamentale, in quanto - avendo 4 anni di età - Sofia Zago era una alunna potenziale del sistema scolastico della scuola dell'infanzia (materna), all'interno del cosiddetto sistema scolastico 0-6 anni che - a seguito della nuova Legge 119/2016 di riforma della profilassi vaccinale per infanzia ed adolescenza - presenta profili sanzionatori, e discriminatori perché le vaccinazioni obbligatorie sono requisiti d'accesso vincolanti (aver ottemperato all'obbligo vaccinale), pena la decadenza dall'iscrizione scolastica (asilo e materna) se non si è in regola, a partire dal 2019.
Possibile che i genitori - magari timorosi e spaventati dalle sanzioni e dal diniego di accesso scolastico - siano corsi ai ripari prenotando nei mesi estivi uno o più appuntamenti presso l'ASL? Si tratta solo di illazioni oppure c'è qualche elemento concreto al riguardo?

A tutte queste domande, lecite, solo i genitori potranno rispondere un giorno, se e quando lo riterranno opportuno. Intanto ci chiediamo: una inoculazione, ad esempio, di un vaccino trivalente a virus vivi ma attenuati (come quello contro morbillo, parotite e rosolia, vaccinazione MPR) effettuato fra il 21 agosto ed il 30 agosto 2017, avrebbe potuto - su un fisico già minato da un esordio di diabete - scatenare una reazione avversa improvvisa, fino a determinare una "encefalite post-vaccinica"?
Una cosa è certa: il caso di encefalite malarica della piccola e sfortunata Sofia Zago, è stato definito da alcuni addetti ai lavori "un caso criptico", cioè di origine sconosciuta. Così si è espresso ad esempio il dottor Paolo Meo, medico tropicalista, presidente della Clinic CESMET.



ENCEFALITE POST-VACCINO? NEL 2015 IL MINISTERO RICONOBBE L'INDENNIZZO AD UNA BAMBINA, VACCINATA NEL 2009 CON VACCINO MPR

Nel 2009 accadde un qualcosa di analogo - anche se qui siamo certi dell'avvenuta vaccinazione - ad una bambina calabrese: questa, subito dopo la vaccinazione MPR, accusò disturbi febbrili, e fu ricoverata e dimessa diverse volte dall'ospedale, fino a riportare danni neurologici e motori permanenti, irreversibili, constatati a seguito del trasferimento all'istituto neurologico Besta di Milano. Prima di arrivare al riconoscimento di indennizzo per danni da vaccino, la famiglia percorse l'iter per avere valutazione e visita presso la Commissione medico-ospedaliera territorialmente competente, a Messina, ma questa bocciò la domanda. La famiglia, rappresentata dal proprio legale, fece ricorso contro il provvedimento e dunque presso il Ministero della Salute. Questo - nel suo ruolo di Direzione generale della vigilanza sugli enti e della sicurezza della cure - accolse la domanda di indennizzo, ai sensi della Legge 210/1992 e s.m.i., in quanto "non è possibile escludere per criterio cronologico ed etiopatogenetico il nesso causale tra la vaccinazione Mmr e l'infermità neurologica stessa" (la Repubblica, di Michele Bocci, 28 aprile 2015). Infatti, dal 2012 la Corte Costituzionale, con specifica sentenza, estese il diritto a beneficio dell'indennizzo, anche alle vittime di danni irreversibili causate da vaccinazioni facoltative, non obbligatorie (cfr. Corte Cost., sent. 107/2012).
Il nesso causale fu ritenuto plausibile, cioè fu la vaccinazione ritenuta la causa più probabile dell'innesco della infiammazione cerebrale e della conseguente cerebellite (complicanza di malattia virale): "encefalite post-vaccinica e disturbi misti dello sviluppo" fu la diagnosi principale.

Luca Scantamburlo
09 settembre 2017


FONTI CONSULTATE

la Repubblica

Bimba morta per malaria, autopsia conferma: "Uccisa da complicanza cerebrale"
7 settembre 2017
http://www.repubblica.it/cronaca/2017/09/07/news/bimba_morta_per_malaria_autopsia_conferma_uccisa_da_complicanza_cerebrale_-174864614/


ESTRATTI DALL'ARTICOLO DE LA REPUBBLICA , 05 settembre 2017

"Uccisa dalla malaria a 4 anni. Lorenzin: "Malattia forse contratta nell'ospedale di Trento"

la Repubblica

Paolo Bordon, Direttore generale dell'Apss (Azienda provinciale dei servizi sanitari) del Trentino, ha ripercorso così la storia clinica della bimba: "Il 21 agosto - ha spiegato  - ultimo giorno di ricovero della piccola per il diabete, è arrivata in ospedale a Trento una famiglia del Burkina Faso, di ritorno da un viaggio nel Paese d'origine, con due bambini con la malaria, che sono stati ricoverati, ma erano in stanze diverse".

Si fa presente - commento io - che i membri di questa famiglia  di ritorno dall'Africa, sono stati trattati dai sanitari, e sono perfettamente guariti od in via di guarigione. Di malaria, infatti, nei Paesi avanzati del mondo (con livelli sanitari di eccellenza) si può guarire tranquillamente.

"È il 2 settembre invece - spiega - che la piccola è giunta in pronto soccorso a Trento priva di coscienza. Rianimazione e pediatria hanno sospettato che si trattasse di epilessia, ma gli accertamenti del caso sono risultati negativi. Un emocromo invece ha insinuato il sospetto di malaria e un supplemento di indagine ha rilevato la presenza del Plasmodium falciparum, una malaria delle più aggressive. È stato quindi contattato immediatamente l'ospedale di Brescia, quello di riferimento per le malattie tropicali, ed è stata trasferita sabato in elisoccorso, in condizioni gravissime. Ieri alle 12,15 è avvenuto il decesso".

http://www.repubblica.it/cronaca/2017/09/05/news/trento_bambina_uccisa_dalla_malaria-174655609/
05 sett. 2017
"Uccisa dalla malaria a 4 anni. Lorenzin: "Malattia forse contratta nell'ospedale di Trento"

Il direttore sanitario dell'Apss Trentino: "Nell'ospedale Santa Chiara c'erano due bimbi malati". Verrà fatta una disinfestazione. La famiglia della piccola non si era recata all'estero o in Paesi a rischio. Rezza (Iss): "Caso rarissimo. Questa malattia viene trasmessa da un tipo di zanzara che in Italia non c'è". L'infettivologo Carosi: "L'Anopheles è presente in alcune zone del nostro Paese"

"La bambina era stata colpita da malaria cerebrale, la forma più grave della malattia. Questo tipo aggressivo di morbo viene trasmesso dal Plasmodium Falciparum, la specie più aggressiva di un protozoo parassita trasmesso dalla zanzara Anopheles. La morte, nei casi più gravi, può arrivare entro 24 ore."

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http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2017/09/05/news/malaria-la-piccola-sofia-non-ce-l-ha-fatta-1.15811992?refresh_ce

Bambina morta di malaria, ospedale Trento: "Sintomi diabete, difficile pensare al batterio qui"
[...]

"Per noi al Santa Chiara di Trento il contatto con questa bambina è avvenuto il 13 di agosto quando si è ricoverata per sintomi riconducibili a un esordio diabetico infantile, dopo un primo ricovero a Portogruaro. L'abbiamo dimessa il 16 agosto con un quadro stabile. Il 30 agosto è tornata al nostro pronto soccorso con febbre alta, è andata a casa, il 2 settembre è tornata con sintomi molto pesanti e i nostri tecnici hanno riscontrato il batterio della malaria nel sangue ed è stata elitrasportata a Brescia dove è stata trattata immediatamente ma la situazione era molto grave". Questa la ricostruzione delle tappe che hanno portato alla morte per malaria di una bambina di 4 anni a Brescia fatta dal direttore generale dell'Apss di Trento Paolo Bordon. Perché una diagnosi così tardiva al Santa Chiara? "Era difficile immaginare la malaria alla nostra latitudine per una persona che non aveva fatto soggiorni in luoghi a rischio. Ora abbiamo collocato trappole nell'ospedale per la ricerca di uova di zanzara e procederemo a disinfestazione locali. Escludiamo il contagio con altri due bambini ricoverati a Trento per malaria"
Intervista di Francesca Roberti e montaggio Paolo Saracino

Caso di Malaria a Trento
05 settembre 2017, Cesmet, clinica del viaggiatore
https://www.cesmet.com/it/caso-di-malaria-a-trento


"Encefalite post-vaccino, ministero riconosce l'indennizzo per un bimba"
La decisione della Sanità sul ricorso di una famiglia calabrese la cui figlia aveva cominciato a manifestare i sintomi dopo la vaccinazione per Mmr. Le motivazioni: "In assenza di altre cause certe, non è possibile escludere il nesso tra l'iniezione e l'infermità". L'esperto: casi simili sono molto più rari delle encefaliti provocate dalla malattia contro cui ci si immunizza
28 aprile 2015
di MICHELE BOCCI

http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2015/04/28/news/encefalite_post-vaccino_ministero_ammette_nesso_e_indennizzo-113083390/

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